La paura del pene piccolo è un elemento di disturbo evolutivo del maschio, spesso non supportato da una reale concretezza.
Alcuni studi fanno emergere come il percorso evolutivo del maschio definito sano, quindi con un organo genitale adeguato (ossia conforme agli standard sociali), sembra un passaggio praticamente obbligato per ottenere una stabilità emotiva.
Da ultimi censimenti, emerge come un maschio su sei non ritiene adeguate le sue dimensioni pene.
Ma è un fatto reale? Andiamo a vedere cosa significa in pratica.
La dismorfofobia peniena
In termini medici, la paura di un’alterazione delle dimensioni del pene viene definita come dismorfofobia peniena. Si tratta della preoccupazione che un maschio sviluppa, in epoca adolescenziale o adulta, per un presupposto difetto fisico. Questo gli comporta un evidente disagio relazionale e quindi anche delle limitazioni nell’interazione sociale e lavorativa.
Più comunemente questo stato emotivo viene definita come sindrome dello spogliatoio, ossia il confronto che si verifica all’interno di circoli sportivi, laddove il soggetto è portato a valutare visivamente le proprie dimensioni del pene, per confronto con l’amico che sta facendo la doccia. La dismorfofobia peniena consiste nel timore di avere un pene troppo piccolo, troppo grande o troppo curvo o anche di avere un’anomalia del prepuzio o del glande. L’Immaginario maschile è alterato da una distorta percezione che spesso deriva da un confronto con una “realtà” percepita da film porno che può capitare di vedere. Ciò, tuttavia, non è rispondente a una concreta cognizione di quello che effettivamente è la regolare dimensione media del pene del maschio adulto. La misurazione del pene non è una metodica di facile realizzazione: le misure che si ottengono a pene flaccido, risultano non predittive della capacità erettiva; diversamente, le misurazioni eseguite a pene Streched mostrano una stretta correlazione con la reale lunghezza. Questa metodica, non invasiva, può essere realizzata dall’andrologo specialista con ragionevole precisione.
Normalmente in flaccida, la lunghezza media di un pene è di circa 8,8 cm di media; se viene strecciato è di 12,4 cm; in erezione, invece, può raggiungere in media i 13 cm (dati rilevati dall’autorevole rivista internazionale Journal of Urology).
L’ allargamento penieno
Cosa fare in caso le dimensioni del pene non siano soddisfacenti?
In primis è fondamentale un supporto da parte di un andrologo specialista, che saprà fornirvi una consulenza sull’eventualità di intraprendere un percorso specifico.
Esistono, infatti, tecniche di ingrandimento del pene non chirurgiche, di allungamento penieno e anche di aumento di volume del pene. È possibile utilizzare la liposcultura o l’iniezione di filler nell’asta o del glande, qualora vi sia la necessità di avere maggiori dimensioni del glande stesso.
L’ingrandimento del pene non chirurgico consiste nel modificarne inevitabilmente l’anatomia. Innanzitutto, specifichiamo che nessun medicinale, crema o farmaco orale sono in grado di modificare l’anatomia peniena. Ricordiamo che l’uso del testosterone e di farmaci analoghi produce risultati solo in un’epoca pre-puberale.
Allargamento del pene con acido ialuronico cross linkato
Gli uomini che desiderano effettuare un trattamento di ingrandimento del pene ma non sono sicuri di voler affrontare in prima istanza una correzione chirurgica per aumentare per quanto possibile la circonferenza dell’asta o del glande, possono ricorrere all’utilizzo di filler. Usualmente si fa ricorso all’acido ialuronico cross linkato, con iniezioni locali eseguite in anestesia locale. Tale trattamento non è assolutamente definitivo, in quanto il prodotto iniettato dallo specialista andrologo viene metabolizzato in un tempo variabile tra gli 8 e i 16 mesi. La metodica non è scevra da complicazioni, quindi bisogna comunicare che potrebbero presentarsi alterazioni cosmetiche non gradite al paziente.
L’acido ialuronico cross linkato viene anche utilizzato per ingrandire il glande. Con tale procedura si riesce ad ottenere un aumento medio del 15- 20%. Questa può essere anche abbinata a un intervento chirurgico di allungamento o ingrandimento del pene.
I Vantaggi dell’allargamento penieno
Uno dei vantaggi derivanti dall’allargamento penieno è sicuramente quello di provocare durante i rapporti sessuali, un aumento del piacere sessuale femminile, determinato dalla maggiore aderenza alle pareti vaginali a contatto del pene. Questo, infatti, aumentando il volume conseguenzialmente aumenta anche la sensazione di contatto, facilitando il raggiungimento dell’orgasmo femminile.
Un altro reale vantaggio è che l’allargamento del pene può fungere da trattamento dell’eiaculazione precoce nel caso di patologie che non rispondono alle comuni terapie farmacologiche. Iniettare acido ialuronico, infatti, crea una barriera tra l’ambiente esterno e le terminazioni sensitive nervose, riducendo l’eccessiva sensibilità del glande (qualora fosse la causa principale dell’eiaculazione precoce) e, quindi, aumentando l’autonomia, soprattutto in casi di eiaculazione precoce di tipo sensitivo.
Tecnica non chirurgica di ingrandimento del pene
La tecnica di allargamento del pene va concordata con l’andrologo specialista e la procedura viene avviata solo a seguito di una corretta diagnosi e un consulto psicologico. È estremamente semplice e viene effettuata in regime ambulatoriale o in day-hospital: bisogna far ricorso ad una crema anestetica locale e, dopo 15 20 minuti, si può iniziare il trattamento locale, scevro da complicazioni particolari.
Dopo circa due ore, il paziente può riprendere le normali attività. In termini di risultati, si è notato che, dopo il trattamento con acido ialuronico cross linkato, l’aumento del periodo di latenza eiaculatoria risulta di circa tre o quattro volte quello precedente; un aumento della soddisfazione sessuale maschile viene effettivamente riscontrato. Inoltre, i due terzi dei pazienti sembrano notare un aumento della soddisfazione sessuale femminile in oltre il 50% delle donne.
Gli interventi chirurgici
Se per l’ingrandimento del pene esistono delle tecniche non chirurgiche, per l’allungamento del pene questo si ottiene essenzialmente solo con un intervento chirurgico. Di solito effettuata in day-hospital, la tecnica chirurgica di allungamento penieno consiste in un’incisione parziale del legamento sospensore del pene, al fine di consentire uno scivolamento in avanti dei corpi cavernosi, con conseguente aumento della lunghezza (quantizzabile in 2 o 3 cm, in condizioni di flaccidità). La grande variabilità anatomica del legamento sospensore del pene non può far prevedere con esattezza quanto allungamento si riuscirà ad avere, anche se, con la risonanza magnetica nucleare con studio mirato, si può ottenere una previsione vicina alla realtà.
Un altro trattamento di chirurgia estetica volto a modificare il volume del pene è la cosiddetta lipopenoscultura che si ottiene iniettando tessuto adiposo del paziente stesso, prelevato dall’addome o dalla superficie interna delle cosce. Il vantaggio di questa tecnica è che può essere ripetibile e si realizza con una blanda sedazione.
Ognuno dei casi descritti va concordato con un medico specialista andrologo, che saprà suggerire al paziente l’eventualità o meno di prendere in considerazione l’avvio di un percorso e il trattamento più indicato a seconda delle esigenze.
Per approfondimenti non esitare a contattarmi.