Cos'è l'herpes genitale e come si trasmette
L'Herpes genitale è un virus trasmesso sessualmente. L’occasione di trasmissione è usualmente un rapporto omo o etero sessuale, se il partner è malato il passaggio del virus può avvenire anche attraverso il contatto della pelle. Spesso l’infezione virale non provoca sintomi e quindi la persona può essere inconsapevole ospite.
L’Herpes genitale è un’infezione provocata da un agente virale denominato Herpes simplex. Ne esistono due tipi, il tipo 1 (HSV-1) e il tipo 2 (HSV-2). L’HSV è un virus assai diffuso. Una volta avuto il contatto, vi è la possibilità di contrarre l’infezione. Il virus rimane dormiente all’interno delle cellule per tutta la vita; in tutte le occasioni in cui si verifica un abbassamento delle difese immunitarie, si ha una riattivazione intracellulare, con la tipica manifestazione clinica. Le condizioni più frequenti che inducono l’infezione virale sono stress psico-fisico, i traumi tissutali locali, l’esposizione non controllata a raggi UV, lo stato febbrile, mestruazioni, immunosoppressione anche farmacologica, i lunghi viaggi con jet lag, ecc.
L'herpes genitale maschile
L’Herpes genitale maschile rappresenta la più diffusa patologia ulcerativa a trasmissione sessuale ed è provocata dall’agente virale denominato HSV-2., virus ad altissima diffusione che rappresenta un serio problema di salute sia maschile che, soprattutto, femminile.
L’HSV-1 è responsabile dell’Herpes labiale, le fastidiosissime bollicine che compaiono spesso in concomitanza ad uno stato febbrile. Negli ultimi anni si è assistito all’aumento di casi di infezione genitale (soprattutto nell’uomo, con l'herpes al pene) attribuibili a questo particolare sottotipo.
Nei neonati, in circa l’80% dei casi, l’infezione si verifica durante il passaggio nel canale del parto; nel 10% dei casi, invece, il neonato si infetta dopo la nascita e nei restanti casi si tratta di un’infezione intrauterina. Le complicanze per il nascituro sono la comparsa di infezioni disseminate che coinvolgono pelle, occhi e bocca.
Herpes genitale: cause del contagio
Molte persone contraggono l’herpes simplex genitale da persone che non sanno di essere contagiate dal virus, ossia portatori sani.
Si contrae l’herpes genitale durante rapporti sessuali con un partner che ha già contratto l’infezione. Il contagio avviene usualmente durante un rapporto vaginale, orale o anale (herpes anale) omo o etero sessuale o anche attraverso il contatto diretto tra mucose genitali (herpes del glande).
Il modo più facile e frequente per contrarre l’herpes genitale nell’uomo da HSV2 è durante un rapporto sessuale con chi ha già contratto l’infezione e questa risulti manifesta. L’herpes genitale dovuto a HSV1, invece, si può contrarre dopo aver ricevuto rapporti orali da un partner con herpes labiale in fase conclamata o prodromica.
L’infezione può manifestarsi molte settimane o mesi dopo il contagio.
L’Herpes genitale è altamente contagioso e la via di trasmissione principale è il rapporto sessuale non protetto, di qualunque tipo. L’herpes genitale viene mediato dai fluidi biologici o dal contatto diretto delle vescicole che, aprendosi, disseminano con il loro liquido l’agente virale nei genitali o, in caso di rapporti orali, sulla bocca.
Sintomi dell'herpes genitale
Nella maggior parte dei casi, l’Herpes genitale decorre silente. In caso di malattia contratta, dopo un periodo di incubazione di 4-8 giorni, si manifesta con prurito, arrossamento, dolore nell’area genitale.
Tuttavia, i sintomi dell’Herpes genitale sono la comparsa di vescicole raggruppate nella zona genitale e anale, linfoadenopatia.
Il decorso è vario, ma generalmente dopo 7-10 giorni le vescicole si trasformano, aprendosi e lasciando intravedere una zona ulcerativa che tende a confluire. Dopo un ulteriore periodo di 7 giorni avviene la guarigione spontanea, ma il virus rimane dormiente per riattivarsi appena le condizioni lo permettono.
Quando asintomatico, il paziente non presenta segni dell’infezione da Herpes genitale e può eliminare il virus in maniera sporadica e trasmettere quindi l’infezione. Questo strano fenomeno è frequente nel primo anno di infezione e nei soggetti che mostrano recidive ripetute nel tempo.
Le recidive mostrano una sintomatologia attenuata, con una durata più breve. Il paziente impara a distinguere i segni premonitori, che si verificano 1-2 giorni prima della manifestazione cutanea con l’eruzione delle vescicole erpetiche.
I pazienti HSV-2 positivi, spesso, hanno un primo episodio di herpes genitale più lieve rispetto a chi ha contratto l’HSV1.
Il virus dopo il contagio permane nell’organismo in forma latente per periodi di tempo non preventivabili, per riattivarsi e manifestarsi nuovamente in futuro.
La trasmissione può avvenire anche in assenza di sintomi. Un paziente con infezione da HSV2 può avere anche 6 recidive di malattia in un anno.
Complicanze
Le complicanze sono associate a un’infezione da HSV-2 e si manifestano in soggetti con manifesta immunodepressione. L’Herpes genitale in questi casi si manifesta con un quadro clinico di malattia più grave e con recidive più frequenti. Possono inoltre manifestarsi lesioni nei glutei, nella regione inguinale e negli occhi.
La diagnosi
La visita del medico specialista permette un rapido riconoscimento della malattia osservando semplicemente le lesioni, che sono tipiche e difficilmente confondibili, se ancora in essere. La diagnosi clinica può essere confermata dai test ematici di laboratorio, mediante dosaggio delle immunoglobuline. L’isolamento del virus in colture cellulari è ancora considerato un ottimo metodo, perché presenta una specificità del 100% e una sensibilità elevata.
Sono, inoltre, state messe a punto tecniche di amplificazione degli acidi nucleici più sensibili per la diagnosi di Herpes genitale. Il loro utilizzo è assai utile quando si è impossibilitati a eseguire esami colturali; questo si verifica quando si ha una evoluzione verso le crosticine, in quanto in questo periodo di malattia la carica virale è bassa o nulla.
La diagnosi può essere fatta anche mediante test sierologici, con la ricerca degli anticorpi specifici anti-HSV-1 e HSV-2 nel sangue. Tutti i pazienti che hanno contratto il virus sviluppano infatti una memoria immunitaria e continuano a produrre IgG. La presenza di anticorpi anti-HSV-2 indica con ragionevole certezza un’infezione genitale, mentre la presenza di anticorpi anti-HSV-1 indirizza verso un’infezione orale o genitale. In ogni caso, i test virologici e sierologici non sono in grado di determinare se si tratta di un’infezione primaria o di una recidiva nel paziente sintomatico.
Cura dell'herpes genitale
Attualmente non esiste una specifica cura per l’herpes genitale che possa eliminare definitivamente l’infezione. Usualmente, in caso di manifestazione clinica della malattia durante il periodo prodromico e di manifestazione delle vescicole, la terapia per l'herpes genitale prevede l'utilizzo di farmaci antivirali (aciclovir). Questi farmaci riducono la sintomatologia nelle infezioni primarie gravi, abbreviano mediamente il decorso, ma non impediscono le recidive.
Attualmente non è disponibile un vaccino specifico, ma vi sono studi clinici in fase di sperimentazione avanzata che lasciano ben sperare sul rilascio di una cura specifica.
Se ho l’herpes virus posso avere rapporti sessuali?
Il rischio di contagio dell’Herpes genitalis può essere significativamente ridotto utilizzando il profilattico, come accade per tutte le malattie sessualmente trasmesse. I profilattici, però, non coprono ermeticamente tutte le aree dei genitali, che possono quindi essere contagiate.
I soggetti con Herpes genitale devono astenersi dall’attività sessuale se presentano vescicole o altri sintomi, questo perché la possibilità di contagio in questa fase è altissima.
Si può trasmettere l’infezione solo a chi non ha già contratto il tuo stesso tipo di HSV (HSV-1 o HSV-2). Se si è affetti da HSV-2 si può infettare chi ha l’HSV-1 e viceversa, anche se il rischio di trasmettere l’infezione virale risulta maggiore se l’altro partner non è mai stato infettato da nessuna delle due tipologie virali.
L’incubazione dell’Herpes genitale è variabile. La trasmissione virale può avvenire appena prima, durante o subito dopo un episodio di herpes genitale. Il rischio di trasmissione si può ridurre se ci si astiene dai rapporti sessuali durante questi periodi. Si può trasmettere il virus più facilmente durante il primo anno dopo che si ha contratto il virus o se si ripropongono recidive frequenti. Questo rischio è più basso per l’HSV-1 rispetto all’HSV-2.
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