Cos’è il Papilloma Virus?
Il papilloma virus umano, (HPV) Human Papilloma Virus, è una infezione virale molto diffusa, tanto che la maggior parte degli uomini sessualmente attivi lo possono contrarre almeno una volta nella vita. Se ne conoscono ad oggi circa 200 sottotipi, di cui 40 sono trasmessi attraverso i rapporti sessuali. Il virus del papilloma può determinare l’insorgenza di infezioni genitali, soprattutto sulla pelle che ricopre il pene, ossia il prepuzio; ma anche l’asta, per intero, la regione perianale e l’ano, oltre che la bocca e, più raramente, la gola.
Come si contrae
L’infezione genitale da HPV si può contrarre per trasmissione, ossia avendo rapporti sessuali con un’altra persona già infetta da HPV. Questa infezione si trasmette con estrema facilità durante i rapporti sessuali vaginali, anali, orali o mediante contatto con le mucose dei genitali. La trasmissione può avvenire anche quando la persona infetta non presenta segni o sintomi visibili. Il virus può infettare l’uomo attraverso micro-lesioni di continuo del derma e raggiungere, infettandole, le cellule dello strato profondo, delle mucose o della cute. Il virus può quindi rimanere “dormiente” negli strati basali della cute, oppure replicarsi verso gli strati più superficiali. Quando il virus raggiunge lo strato più esterno diventa contagioso verso il partner.
Chi è più esposto
Secondo le statistiche più accreditate, gli uomini con maggiore probabilità di sviluppare malattie correlate all’HPV sono quelli con orientamento omosessuale o i bisessuale, con una probabilità 17 volte maggiore di sviluppare il cancro anale, rispetto agli uomini che hanno rapporti sessuali solo con donne. Gli uomini con difese immunitarie abbassate, unitamente a quelli affetti da HIV, hanno maggiore probabilità, rispetto ad altri maschi, di sviluppare il cancro anale. Gli uomini affetti da HPV con immunodepressione, hanno probabilità notevolmente più alte di sviluppare casi di condilomi complicati di difficile risoluzione.
Come accorgersi di un’infezione da HPV
La maggior parte degli uomini che contrae l’HPV (a prescindere dalla tipologia) non svilupperà mai alcun problema di salute. La malattia, si manifesta come piccole escrescenze di aspetto simil-verrucoso, a volte isolate e altre raggruppate. In altri casi le lesioni sono piatte, i cosiddetti condilomi piani e possono sovrapporsi. La via di contagio preferenziale consiste essenzialmente nei rapporti sessuali, vaginali, orali, anali o mediante contatto delle mucose nella regione genitale.
La manifestazione più comune dei condilomi, è la comparsa di una o più escrescenze sul pene di aspetto verrucoso papillare, nella regione inguinale o nella regione perianale. Le formazioni possono essere singole, raggruppate, piatte, o moriformi. Possono comparire nel giro di settimane o di alcuni mesi dopo un rapporto sessuale con una persona infetta. L’evoluzione più temibile è rappresentata dal tumore del pene. I primi segni sono cambiamenti del colore, ispessimento della pelle, accumulo di tessuto sul pene; segni successivi contemplano la comparsa di un’escrescenza o un’ulcera sul pene, di solito indolore, che può essere confusa con una lesione sifilitica, che in alcuni casi può diventare dolorosa e sanguinante.
Assai più di rado il contagio evolve in tumore nel cavo oro faringeo e si manifesta inizialmente con mal di gola o mal d’orecchio persistenti. La tosse è costante, spesso associata a difficoltà nella deglutizione e nella respirazione. Cambiamenti della voce o la raucedine sono ulteriori manifestazioni collaterali. Sebbene l’iniezione da HPV sia l’infezione a trasmissione sessuale più comune, i tumori correlati all’infezione da HPV non sono frequenti nei maschi.
Alcuni uomini possono più di altri andare incontro a tumori correlati all’infezione da HPV, come ad esempio i tumori dell’ano, del pene, della bocca e della gola. Risultano più colpiti gli uomini con sistema immunitario debole.
Categorie di HPV
Possiamo distinguere essenzialmente due categorie di HPV a trasmissione sessuale:
a basso rischio, che usualmente causano verruche genitali; ad alto rischio, responsabili dello sviluppo potenziale di tumori. Nell’uomo, in caso di degenerazione provocano principalmente tumore all’ano, cancro orale e alla gola, tumore del pene.
I ceppi ad alto rischio, il più delle volte vengono debellati dell’organismo entro 12-18 mesi senza complicazione alcuna. Alcune infezioni da HPV, possono persistere per molti anni, portare a mutazioni cellulari e, se non trattati, possono diventare cancerogeni.
L’uso sistematico dei preservativi in lattice riduce, ma non elimina del tutto, il rischio di contrarre o diffondere l’HPV. I vaccini in commercio costituiscono una valida protezione contro diversi tipi di HPV, compresi alcuni ceppi responsabili di tumori.
La Prevenzione
Attualmente non esiste un test HPV raccomandato per gli uomini. Gli esami di screening per il cancro anale non sono raccomandati di routine negli uomini, questo perché sono necessarie ulteriori ricerche per scoprire se si può effettivamente prevenire il cancro anale. Alcuni esperti americani raccomandano tuttavia uno screening annuale del cancro anale (Pap test anale) per uomini omosessuali, bisessuali e HIV-positivi, in quanto questa tipologia di cancro è più comune in questi uomini.
Non esiste un test approvato per la diagnosi delle verruche genitali negli uomini o nelle donne; tuttavia la maggior parte delle volte sono visibili e quindi facilmente riconoscibili. Se si pensa di avere dei condilomi è consigliabile consultare un medico.
Non esiste un test per gli uomini per controllare il proprio “status di HPV” generale, ma di norma il virus sparisce da solo, senza causare problemi di salute. Questo significa che un’infezione da papilloma virus diagnosticata oggi, molto probabilmente è destinata a risolversi spontaneamente entro un anno o due.
Non sono disponibili test di screening per il cancro del pene. Non c’è attualmente nessun test per rilevare HPV negli uomini con sospetta infezione. Nell’uomo è possibile esaminare cellule cutanee (prelevate mediante brushing “spazzolamento della mucosa”) esaminate al microscopio oppure ricercando il DNA del visus (HPV-DNA test). Il problema nello screening dell’uomo è la sede dove eseguire il prelievo. Spesso, infatti, le lesioni non sono evidenziabili ad occhio nudo e si corre il rischio di eseguire un prelievo in una zona dove non è presente il virus. Un esame aggiuntivo a completamento diagnostico è la genitoscopia, che consiste nello studio al microscopio della cute dei genitali esterni dopo “bagno” con soluzione di acido acetico. In questo modo è possibile riconoscere lesioni cutanee da HPV anche molto piccole che diventano dopo tale trattamento aree lattescenti sulle quali si potrà eseguire il brush-test per la ricerca del DNA virale. Una genitoscopia negativa non esclude categoricamente un’infezione da HPV in quanto il virus potrebbe essere presente nella zona dello strato basale dell’epidermide ed essere assente negli strati più superficiali. Il PAP test anale è indicato nella popolazione gay come screening e può prevenire il cancro anale.
Ad oggi, non si può sapere per quanto tempo una persona rimanga “contagiosa” a seguito della scomparsa delle formazioni condilomatose
Guarire dall’HPV
Non esiste alcun trattamento o cura per l’HPV. I condilomi possono essere asportati per via chirurgica mediante fotoablazione con energia laser, diatermocoagulazione o crio-ablazione. Esistono in commercio creme ad uso locale (Aldara) che con ripetute applicazioni migliorano o risolvono, laddove indicato, il quadro clinico. Nessuna terapia può comunque portare all’eradicazione completa del virus. Il trattamento delle verruche genitali non necessariamente riduce le probabilità di trasmettere l’HPV al partner sessuale.
L’evoluzione dei condilomi non trattati non è prevedibile: questi possono sparire da soli, mantenere lo stesso aspetto, o crescere come dimensioni o numero.
I preservativi (se utilizzati in ogni rapporto sessuale e fin dall’inizio dello stesso) possono ridurre le probabilità di trasmettere l’HPV al partner o di sviluppare malattie correlate al virus, ma questo può infettare aree che non sono coperte dal preservativo, quindi l’efficacia non è assoluta.
Poiché l’HPV è molto comune e di solito invisibile, l’unico modo sicuro per evitarlo è non avere rapporti sessuali. Anche le persone che hanno avuto un solo partner sessuale nella loro vita possono contrarre l’HPV, se il partner è affetto dal virus.
Un vaccino contro l’HPV sicuro ed efficace è il Gardasil, un vaccino quadrivalente costituito da una sospensione iniettabile, contenente proteine purificate per quattro tipi del papillomavirus umano (tipi 6, 11, 16 e 18). È disponibile in flaconcini o in siringhe pre-riempite. Può proteggere i ragazzi e gli uomini contro alcuni tipi di HPV che causano la maggior parte di verruche genitali e tumori anali. Viene somministrato usualmente in tre dosi nell’arco di sei mesi: non è efficace in caso di infezioni pre-esistenti; lo è maggiormente se somministrato prima del primo rapporto sessuale.
Gli studi dimostrano che la vaccinazione può proteggere gli uomini dai condilomi e dal cancro anale. È possibile che possa essere una efficace protezione anche da altri tumori correlati all’HPV, come i tumori del pene e dell’orofaringe. La popolazione omosessuale maschile può sicuramente beneficiare della vaccinazione HPV poiché il rischio di contrarre alcune patologie HPV-correlate (soprattutto il cancro dell’ano, ma per esempio anche la condilomatosi ano-genitale) è aumentato. È evidente, che quanto prima si pratica il vaccino (prima dell’esposizione all’HPV) tanto più sarà efficace.
La controindicazione più frequente è la presenza di condizioni allergiche, ma il rischio di effetti avversi è davvero infinitesimo poiché si tratta di un vaccino che non contiene il virus ucciso o depotenziato, ma di un vaccino interamente elaborato in laboratorio, tra i più sicuri al momento. Dopo la prima somministrazione c’è già immunità anticorpale, che si conferma con la seconda dose e si stabilizza con la terza.
Un uomo spesso si rivolge allo specialista per sapere se è affetto da HPV dopo aver saputo che il partner è risultato positivo al virus (nelle coppie eterosessuali questo accade dopo un PAP test positivo della partner). Questo insinua spesso pensieri di infedeltà o tradimento. Bisogna, però, sottolineare che non vi è possibilità di datare l’epoca di insorgenza dell’infezione, in quanto il virus può rimanere silente per periodi molto lunghi, per poi manifestarsi con lesioni cutanee contagiose in corrispondenza di un con calo delle difese immunitarie. Secondo alcuni infettivologi è possibile anche una trasmissione del virus al di là di rapporti sessuali.
Il sistema immunitario riesce ad eliminare completamente il virus nel 90% delle persone contagiate dall’infezione da HPV in tempi variabili fino ai 2 anni. Purtroppo per l’uomo non si dispone di alcun test attendibile per dimostrare la completa guarigione. In genere, dopo un periodo di almeno 6-8 mesi libero da manifestazioni cutanee, ci si può ritenere guariti.
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