Vescica Iperattiva: che cos’è e come individuarla

vescica iperattiva

La Vescica Iperattiva

La vescica iperattiva è una sindrome caratterizzata da urgenza minzionale ossia desiderio urgente, improvviso, spesso irrefrenabile di urinare; tra i pazienti affetti da questa patologia vi è un aumento della frequenza minzionale. La vescica iperattiva differisce dalla semplice incontinenza urinaria: è, infatti, una vera e propria sindrome che può presentarsi in egual misura sia negli uomini che nelle donne. Per quel che riguarda invece la vescica iperattiva bagnata, viene riscontrata maggiormente tra le donne. Nelle donne si manifesta più frequentemente come urgenza minzionale associata o meno ad incontinenza, mentre negli uomini il sintomo più spesso lamentato è l’aumento della frequenza minzionale diurna e/o notturna.
La maggior parte dei pazienti affetti da vescica iperattiva, nello specifico da vescica iperattiva bagnata, ne subisce l’impatto anche sulla qualità della vita in quanto vi è un’iperattività detrusoriale, quindi associata ad incontinenza urinaria.

Vescica Iperattiva

Principali sintomi della vescica iperattiva:

  • Improvviso bisogno di urinare, difficilmente controllabile;
  • L’incontinenza urinaria da urgenza maschile, ossia lo sgocciolamento post minzionale, immediatamente dopo un urgente bisogno di urinare;
  • Urinare frequentemente, di solito otto o più volte in 24 ore
  • Alzarsi di notte per fare pipi, due o più volte.

Cause di vescica iperattiva

Le cause possono essere diverse, alcune ancora ignote, ma tutte fanno capo ad una alterata funzionalità del muscolo di cui è fatta la vescica: Il Detrusore.
Tra gli esperti vengono valutate tre ipotesi che possono spiegare l’insorgere della sindrome da vescica iperattiva. Vediamoli nel dettaglio:

  • Possibilità che vi sia una riduzione degli input sensitivi che comporta una conseguente diminuzione del ritorno inibitorio sul detrusore;
  • Possibilità che vi sia un eccesso di input afferenziali da uretra, vescica e pavimento pelvico potrebbero causare un’iperattività del pavimento pelvico;
  • Possibile deficit periferico o del sistema centrale che causa una riduzione del controllo inibitorio del detrusore.

Spesso vengono effettuati esami volti a valutare l’integrità delle funzioni neuroanatomiche e neurofisiologiche dei pazienti, sia nella fase di riempimento che nello svuotamento vescicale.
Questi esami hanno lo scopo di valutare lo stato del sistema nervoso autonomo periferico, con segnali modulatori che provengono dai nervi sensitivi della vescica e dell’uretra, sistema nervoso centrale.
Si ritiene infatti che a livello della corteccia frontale sia localizzato proprio il controllo volontario della minzione. Nella vescica iperattiva avviene la perdita di questo controllo, pertanto il detrusore non più regolato può contrarsi autonomamente durante o al termine del riempimento vescicale, tanto che, talvolta anche il presentarsi dello stimolo può determinare immediatamente una minzione.

La vescica iperattiva può essere però anche una conseguenza diretta dalla presenza di altre patologie organiche come le infezioni croniche delle vie urinarie, la presenza di calcoli o di neoplasie vescicali, o anche dell’iperplasia prostatica negli uomini, tutte patologie che possono manifestarsi con la medesima sintomatologia.

Diagnosi

La diagnosi della sindrome da vescica iperattiva si fonda essenzialmente sull’anamnesi. Il riferito sintomo di “urgenza minzionale” associato a pollachiuria e nicturia configurano un quadro di vescica iperattiva. L’esame urodinamico permette di dimostrare con certezza la presenza di contrazioni detrusoriali (quindi della muscolatura liscia della parete vescicale) involontarie, che determinano l’iperattività detrusoriale.

È un esame invasivo per cui evitabile in quanto, come già detto, la diagnosi può essere anche anamnestica. Risulta invece necessario, da solo o in associazione alla cistografia, nel caso si sospetti un’ostruzione cervico-uretrale, cause di sindrome della vescica iperattiva secondaria.

Un esame delle urine e un’urinocoltura sono volti a rilevare la presenza di un’infezione delle vie urinarie che generalmente può presentare gli stessi sintomi della vescica iperattiva (con aggiunta di sintomatologia dolorosa) e che, a sua volta, può essere causa della sindrome della vescica iperattiva secondaria.

Una corretta diagnosi di vescica iperattiva prevede alcune tappe fondamentali:

  • Anamnesi e quadro clinico: sintomatologia riferita dal paziente, diario minzionale, impatto sulla qualità della vita;
  • Esame obiettivo;
  • Esami diagnostici di I e II livello.

Vanno tenuti in considerazione anche la funzionalità intestinale, i pregressi interventi chirurgici ed in particolare quelli del tratto genitourinario, le problematiche ambientali e sociali, l’assunzione di farmaci.

L’esame obiettivo comprende:

  • l’ispezione e la palpazione addominale;
  • l’esame perineale per valutare la sensibilità e la funzione dei muscoli del pavimento pelvico;
  • l’esplorazione rettale per valutare il tono dell’ano e nell’uomo la ghiandola prostatica;
  • l’esplorazione vaginale per indagare sulla eventuale presenza di prolassi e sulla condizione estrogenica;
  • lo stress test al fine di escludere una coesistente incontinenza da sforzo.

Gli esami diagnostici di Primo livello servono ad escludere la presenza di patologie organiche rilevanti e comprendono:

  • Esame delle urine completo con urinocoltura;
  • Citologia urinaria su tre campioni;
  • Ecografia renale e vescicale con valutazione del residuo post-minzionale.

Gli esami diagnostici di Secondo livello:

  • Sono rappresentati dallo studio urodinamico completo e da eventuale cistoscopia per escludere in modo chiaro patologie neoplastiche vescicali. Scopri di più leggendo il mio articolo su come si effettua la cistoscopia maschile
  • L’esame urodinamico è l’unico esame che permette fare diagnosi definitiva di vescica iperattiva poiché fornisce una registrazione grafica della funzionalità vescicale attraverso una valutazione della sensibilità propriocettiva, della capacità e della compliance vescicale, ma soprattutto permette di visualizzare la presenza di contrazioni iperattive del detrusore altrimenti non evidenziabili.

Quando non è legata ad alcun fattore evidenziabile si parla di vescica iperattiva idiopatica. Sono molti i fattori di rischio associati:

  • l’obesità
  • la menopausa
  • l’enuresi infantile
  • il fumo di sigaretta
  • pregressi interventi chirurgici uro-ginecologici.

Terapia per la vescica iperattiva

La vescica iperattiva idiopatica trova una buona risoluzione nel trattamento conservativo attraverso:

  • terapia farmacologica;
  • riabilitazione perineale;
  • neuromodulazione: stimolazione del nervo tibiale.

Terapia Farmacologica

La terapia farmacologica prevede l’utilizzo di farmaci antimuscarinici che hanno un’azione antagonista sui recettori muscarinici localizzati nel detrusore e nell’epitelio vescicale, vengono utilizzati per arginare i sintomi di urgenza, frequenza ed incontinenza da urgenza. Bisogna comunque valutare nel dettaglio l’utilizzo di questi farmaci in quanto non sono esenti da controindicazioni, infatti possono portare all’insorgere di altre patologie come il glaucoma ad angolo chiuso, il reflusso gastroesofageo e la stipsi ostinata.

Terapia riabilitativa perineale

La terapia riabilitativa perineale (Elettrostimolazione funzionale e biofeedback), aiuta ad inibire le contrazioni involontarie della vescica sviluppando contrazioni antagoniste da parte dei muscoli del pavimento pelvico attraverso una serie di esercizi che ne migliorano il tono, la forza, la resistenza, il trofismo. Questa tecnica aiuta ad imparare a sopprimere, o ad ignorare, il desiderio di urinare, attivando il riflesso di chiusura allo sforzo di cui è dotata la muscolatura perineale.

Neuromodulazione: Stimolazione del nervo tibiale

Per curare la sindrome da vescica iperattiva si fa riscorso anche alla neuromodulazione dei nervi periferici. La neuromodulazione è molto efficace e consiste nella stimolazione del nervo tibiale.

La stimolazione del nervo tibiale posteriore secondo Stoller (SANS: Stoller’s Afferent Nerve Stimulation) è un trattamento riabilitativo.
La neuromodulazione viene ottenuta stimolando il nervo tibiale posteriore in prossimità della caviglia. Tale nervo contiene fibre sensitive e motorie che originano dalle radici spinali che vanno da L4 a S3 da cui partono fibre per l’innervazione della vescica. Pertanto, la stimolazione ripetitiva di questo nervo permette di attivare una stimolazione riflessa a livello del detrusore e del collo vescicale attivando i nervi parasimpatici che originano a livello spinale.

Tale terapia rappresenta quindi una valida alternativa in tutte quelle disfunzioni vescicali anche su base neurologica che per la severità e la complessità dei sintomi rappresentano spesso un problema clinico di difficile risoluzione, e poiché non presenta effetti collaterali né controindicazioni è attuabile anche in età pediatrica.

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