Incontinenza urinaria

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Incontinenza urinaria

Per incontinenza urinaria si intende la perdita di urine al di fuori della minzione volontaria e può essere considerato oltre che un sintomo, una vera e propria patologia condizionante la vita dei soggetti che ne soffrono.

Questa può manifestarsi con una sintomatologia variabile da perdite minime (poche gocce) fino alla perdita completa del contenuto vescicale.

Fughe d’urina, anche piccole, costituiscono un problema igienico e una causa di disagio per il soggetto interessato, con conseguenti implicazioni psicologiche che ne minano in misura rilevante la qualità della vita sociale.

L’incontinenza urinaria colpisce più frequentemente il sesso femminile, ma si calcola che una percentuale variabile tra il 4 e il 12% della popolazione maschile presenti delle perdite di urina incontrollate.

L’incontinenza urinaria, sia maschile che femminile, è estremamente diffusa nel mondo: si stima che siano circa 500 milioni a soffrirne.  Con l’aumentare della vita media, rappresenta sempre più un problema sociale con cui doversi confrontare, anche perché la patologia risulta direttamente legata all’avanzare dell’età.

L’incontinenza può essere occasionale, ossia episodica, legata a un brusco aumento di pressione addominale; oppure può rappresentare una condizione di disfunzione del pavimento pelvico, un’area del bacino dove è presente un delicato sistema costituito da muscoli, ossa e nervi, chiamati a gestire il meccanismo della continenza uro fecale.

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L’incontinenza urinaria si può manifestare sotto diverse forme: come incontinenza da stress, quando la perdita di urine si manifesta a seguito di un improvviso e brusco aumento della pressione addominale (come la tosse, uno starnuto, oppure una forte risata). In questi casi, si esercita un aumento della pressione addominale, a sua volta trasferita sulla vescica. Un sistema di continenza precario viene “forzato” e provoca una fuga di urine. Altro caso è l’incontinenza da urgenza, ossia la sensazione improvvisa e incontenibile di urinare, determinata da una contrazione imprevista e incontrollabile della vescica, che rende impossibile trattenere le urine. Tale situazione può verificarsi sia di giorno che di notte. Altra situazione è l’incontinenza da rigurgito o incontinenza di tipo ostruttivo. Si parla in questi casi di iscuria paradossa, caratterizzata da un eccessivo riempimento vescicale associato a difficoltà nello svuotare completamente la vescica.

Per la cura dell’incontinenza urinaria è indispensabile scoprire esattamente le cause che l’hanno determinata, al fine di agire in maniera eziopatogenetica.

Le cause dell’incontinenza urinaria

incontinenza urinaria femminile

Le cause alla base dell’incontinenza, soprattutto femminile, sono i cambiamenti fisici rapidi, legati ad esempio alla gravidanza o ad eventuali traumi del post partum. In età avanzata, invece, incidono negativamente le condizioni di menopausa, in particolare, a seguito di interventi di asportazione dell’utero (isterectomia). In questi casi, si verifica un’alterazione della statica del pavimento pelvico, che porta all’incontinenza da sforzo o anche ad una incontinenza totale. Situazioni di tipo infiammatorio, comuni sia nell’uomo che nella donna, sono invece le forme di cistite, ossia di infiammazione acuta della vescica, di tipo batterico o infiammatorio, che provoca un’irritazione cronica della parete vescicale. Queste si traducono in un aumento della frequenza minzionale e in un cattivo mantenimento, ossia nella sensazione imperiosa e incontrollabile di urinare.

Una forma più rara e di difficile inquadramento e trattamento è la cistite interstiziale, una particolare forma di infiammazione cronica della struttura delle pareti della vescica che crea una contrazione immotivata e continua della muscolatura della parete vescicale. Questa patologia si traduce in un’incontinenza da urgenza e in un aumento della frequenza minzionale. La diagnosi si pone mediante un esame cistoscopico mirato e con una biopsia vescicale.

Negli uomini, le cause più frequenti di incontinenza sono: l’aumento del volume prostatico e gli interventi di asportazione della prostata (per tumori benigni o maligni). Anche la vescica iperattiva causa contrazioni involontarie del muscolo detrusore, che generano una sensazione di urgenza imperiosa e incontrollabile. Questa situazione può essere idiopatica, ossia non se ne conoscono le motivazioni, oppure di tipo neurologico, legata a traumi o a malattie del sistema nervoso, come la sclerosi multipla, la spina bifida, il morbo di Parkinson.

Una corretta diagnosi per l’incontinenza urinaria

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La diagnosi inizia sempre con un’anamnesi e un esame di tipo uro ginecologico, cui vanno associati, in seconda battuta, esami diagnostici clinico e strumentali, chiamati a chiarire l’eziopatogenesi. Si inizia con un esame delle urine e una urinocoltura, per escludere eventuali infezioni delle vie urinarie; si procede poi con una ecografia addominale, attraverso cui valutare lo svuotamento completo o meno della vescica o la presenza all’interno della vescica di calcoli, neoformazioni o neoplasie. A questo può seguire una cisto uretrografia retrograda minzionale, ossia un esame uro radiologico in grado di valutare la presenza o meno di restringimenti dell’Uretra, la presenza di rigurgiti di urina, la conformazione e la grandezza della vescica e l’eventuale presenza di anomalie degli ureteri. Altro esame importante è la uretrocistoscopia, ossia la visione diretta all’interno della vescica, effettuabile con strumenti rigidi o flessibili, con lo scopo di valutare eventuali anomalie anatomiche. Ma anche l’esame urodinamico, per la valutazione funzionale della vescica.

 

Terapie per l’incontinenza urinaria

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Una rieducazione del pavimento pelvico, anche attraverso esercizi domiciliari (come gli esercizi di Kager, il biofeedback e l’elettrostimolazione, che aumentano la forza della muscolatura del pavimento pelvico e quindi aumentano il mantenimento da parte dello sfintere urinario), può essere un primo approccio terapeutico. Esistono poi terapie farmacologiche di varia natura, come gli anti muscarinici, gli agonisti alfa e beta adrenergici. Qualora l’elettrostimolazione, le terapie fisiche la terapia farmacologica, non dovessero funzionare, si può giungere a interventi mini invasivi, come la neuro modulazione del sacro (con il posizionamento di un piccolo stimolatore nervoso posizionato in corrispondenza di una radice nervosa) oppure a interventi chirurgici tradizionali: per la donna si pratica la colpo sospensione retropubica, il confezionamento di Sling (interventi che si eseguono in day Surgery); mentre per l’uomo o anche nella donna, il posizionamento di uno sfintere artificiale. Nelle forme di incontinenza da urgenza, in caso di vescica iperattiva e in assenza di controindicazioni, si può far ricorso a iniezione di tossina botulinica e all’uso di acido ialuronico, che possono temporaneamente mitigare in maniera sostanziale la sintomatologia fortemente invalidante.

 

Per approfondimenti e accertamenti rivolgiti ad un medico esperto. Non esitare a contattarmi 

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