Cosa si intende per traumi testicolari?
I testicoli sono frequentemente oggetto di traumi a causa della loro posizione e, contrariamente a quanto si possa immaginare, solo raramente si verificano danni gravi, grazie alla mancanza di fissità che li rende mobili nella sacca scrotale.
I traumi testicolari possono essere così classificati:
- penetranti (da arma tagliente o puntuta);
- da urto (pugno, calcio o pallonata);
- da strappamento (contatti accidentali con macchine industriali, braccianti agricoli).
I traumi chiusi dello scroto, sono estremamente più frequenti dei traumi aperti. Rappresentano il 5 % della traumatologia a carico dei genitali. I danni più importanti si hanno in caso di trauma diretto dello scroto contro il pube o il perineo conseguente ad uno schiacciamento.
In casi particolari si può verificare la dislocazione dei testicoli mono o bilaterale. Questa è una rara evenienza e può verificarsi dopo un trauma accidentale da urto non adeguatamente diagnosticato e curato. Sono spesso correlati a traumi stradali o motociclistici come nelle contusioni sul serbatoio della benzina.
Conseguenze di un trauma ai testicoli
La prima e principale conseguenza è la comparsa di dolore acuto con successivo edema (gonfiore) e di un ematoma.
Il trattamento è in genere di tipo conservativo ovvero pene adagiato sull’addome, borsa di ghiaccio, terapia anti-infiammatoria e topica.
In soggetti predisposti, ovvero che non hanno strutture anatomiche deputate a fissare il testicolo, si può verificare una torsione del funicolo sul proprio asse, che provoca una alterazione circolatoria artero venosa con insorgenza di edema, emorragia intra testicolare, che può portare alla necrosi testicolare.
Tale evento si presenta con dolore improvviso, acuto, anche in pieno benessere, con il testicolo che risale verso l’alto a livello inguinale, mentre la parte di scroto interessato aumenta di volume e la sintomatologia dolorosa viene amplificata dalla deambulazione.
Se si verifica una rottura della tunica albuginea, si può avere un coinvolgimento del tessuto erettile e in alcuni casi anche dell’uretra. Il paziente può riferire la sensazione di rumore definito schioccante, con un successivo calo dell’erezione e, se interessata l’uretra, uretrorragia.
Nelle lesioni definite come penetranti, è visibile una ferita con il punto d’entrata dell’arma. Molto spesso sono associate lesioni nell’emiscroto contro laterale e nella regione perineale.
Cura del trauma testicolare: cosa fare e come interviene l’andrologo
I traumi testicolari si verificano usualmente in una fascia d’età compresa tra i 15 e i 45 anni. Lo scopo principale del trattamento medico o chirurgico che segue il trauma è di preservare la fertilità al paziente.
In caso di incidenti di qualsiasi tipo, che provochino danno ad uno o ad entrambi i testicoli, è indispensabile rivolgersi ad un pronto soccorso o ad uno specialista andrologo, specialmente se oltre al dolore insorge nausea, vomito o se il dolore o il gonfiore testicolare persistono per più di 24 ore.
L’andrologo effettuerà una valutazione della lesione mediante l’esame obbiettivo del testicolo in questione e del contro laterale, per escludere coinvolgimenti anche marginali nella regione adiacente.
Verrà eseguito contestualmente un eco color doppler testicolare per valutare esiti del trauma come ematomi e rotture delle strutture fasciali o se vi siano rischi di rottura del testicolo o danni vascolari. In caso di residui dubbi diagnostici, ci si potrà avvalere di una diagnostica per immagini di secondo livello, come la Risonanza Magnetica.
Nei casi più lievi verranno approntate delle medicazioni. Un controllo a distanza di tempo sarà sicuramente necessario, per stabilire se non ci siano conseguenze sulla fertilità del paziente.
Nei casi più gravi potrà essere necessario il ricorso all’intervento chirurgico per un’eventuale ricollocazione dei testicoli, il loro drenaggio o, nei soli casi di rottura completa, un posizionamento di una protesi testicolare, se richiesta.