I tumori del rene
Il carcinoma del bacinetto renale e dell’uretere sono, invece, tumori molto rari e somigliano di più ai carcinomi della vescica, sia come tipo di progressione che di prognosi.
Il carcinoma renale inizia a svilupparsi nel tubulo prossimale del rene e ha una velocità di crescita usualmente lenta, poco più di 1 cm all’anno. Le cause di insorgenza del tumore renale sono sconosciute; tuttavia, è certo che la neoplasia possa derivare da una alterazione nel DNA di alcune cellule renali, che provoca una crescita incontrollata delle cellule stesse. La divisione definibile caotica, forma il tumore, che con il tempo può estendersi ad altri organi, anche distanti dai reni.
I Reni
I reni sono due organi locati nella parte posteriore del dorso, posti simmetricamente e deputati al filtraggio del sangue. I reni hanno una conformazione che ricorda quella di un fagiolo, sono grandi poco più di un pugno e si trovano nella cavità addominale all’altezza dell’ombelico, uno sul lato destro della colonna vertebrale, l'altro sulla sinistra.
Sono adibiti al filtraggio del sangue dalle scorie metaboliche; a seguito del filtraggio, queste scorie vengono trasformate in urina.
I reni adempiono anche ad altre funzioni, quali: la produzione di ormoni che controllano la pressione sanguigna e regolano la produzione dei globuli rossi. Qualora a causa di traumi, patologie, interventi, si dovesse procedere alla rimozione di un rene, il nostro organismo riesce a sopperire a questa mancanza abilmente. Il nostro corpo, infatti, riesce a funzionare in modo ottimale anche con un solo rene, in quanto l’unico esistente, assume una funzione vicariante nel tempo.
Fattori di rischio
Sono stati identificati alcuni fattori che possono aumentare il rischio di ammalarsi di tumore al rene:
- l’età, con picco di incidenza intorno ai 60 anni;
- il fumo, sin è notato che il rischio diminuisce se si smette di fumare;
- il sesso maschile ha una maggiore probabilità di ammalarsi;
- l’esposizione a determinate sostanze chimiche, come l’amianto e il cadmio, da cui dipendono i cosiddetti tumori professionali;
- terapie di dialisi per lunghi periodi di tempo;
- il carcinoma papillare ereditario, un tumore renale ereditario;
- l’ipertensione arteriosa.
Tumore al rene: le diverse forme tumorali
Esistono diverse forme istologiche di tumore del rene tra cui menzioniamo le più conosciute:
- Tumore renale a cellule chiare (73%);
- Tumore renale papillare (12%);
- Tumore cromofobo (5%);
- Tumore del Bellini (<1%);
- Tumori neuroendocrini (< 1%);
Esistono inoltre forme benigne come:
- Oncocitoma;
- Adenoma metanefrico;
- Adenoma papillare;
Prevenzione e diagnosi
Non sono state approntate ad oggi strategie di prevenzione del tumore del rene, a differenza di quello che avviene in altri casi, se non consigli generici atti a evitare i fattori di rischio segnalati in precedenza.
In circa il 70-80% dei casi la diagnosi viene posta in occasione di un esame ecografico eseguito per altri motivi, con il paziente totalmente asintomatico.
Sintomi come la presenza di sangue nelle urine, dolore lombare o la presenza di una massa palpabile, sono indice di una malattia molto avanzata. Al momento della diagnosi il 20-30% dei pazienti presenta già metastasi. La diffusione delle cellule tumorali avviene tramite il sangue (86%) e tramite la linfa (14%); queste cellule possono andare a localizzarsi a livello di polmoni, ossa, cervello e fegato. Però non esistono esami del sangue specifici che possano dimostrare la presenza del tumore renale.
Per stabilire l’eventuale presenza di cancro del rene e la sua estensione, sono utili le seguenti metodiche diagnostiche:
- La Ecografia addominale è lo strumento di diagnostica per immagini oggi più utilizzato per riconoscere una massa solida o cistica del rene.
- La TAC che utilizza radiazioni ionizzanti un mezzo di contrasto permette di identificare lesioni espansive dei reni. È, inoltre lo strumento più adatto per guidare biopsie su eventuali lesioni dei reni e permette ricostruzioni 3D, utile per approcci mininvasivi.
- La RMN utilizza campi magnetici e onde di radiofrequenza, la metodica è utilizzata per escludere dilatazioni patologiche dei calici e o degli ureteri e per meglio identificare masse renali dubbie o non identificabili altrimenti.
- La PET TC utilizza un radiofarmaco che si accumula selettivamente nelle lesioni neoplastiche ad elevato metabolismo. La sua applicazione è limitata nelle neoplasie renali perché il radiofarmaco viene eliminato proprio per via renale. Risulta utile per la valutazione di eventuali metastasi in sede renale a partenza da altre neoplasie.
- La Biopsia Renale è una tecnica mininvasiva che permette di prelevare un campione di tessuto renale. La biopsia renale non è un esame di routine, ma viene effettuato solo in alcuni casi selezionati.
Il Trattamento chirurgico
La chirurgia è il trattamento principale per il cancro del rene. Attualmente si tende ad una chirurgia mininvasiva, laparoscopica, conservativa che tende in casi selezionati a conservare il rene malato asportando, laddove possibile e indicato, solo la massa tumorale, ma che deve possedere determinati requisiti ben codificati.
Le opzioni chirurgiche per il cancro del rene comprendono:
- nefrectomia parziale: il paziente con tumore del rene scoperto in una fase precoce può beneficiare della chirurgia conservativa renale che permette di conservare parte della funzione renale asportando solo la massa tumorale;
- nefrectomia radicale: i casi di tumore renale avanzato possono richiedere l’asportazione chirurgica completa del rene malato;
- tecniche chirurgiche mininvasive: per via laparoscopica, compresa l’ablazione laparoscopica e robotica. La Radiofrequenza, la crioterapia e l’ablazione laser hanno dei campi applicativi particolari in pazienti selezionati.
Sono stati sviluppati anche una serie di farmaci, definiti biologici, in grado di bloccare recettori molecolari responsabili della proliferazione neoplastica, migliorando quindi la prognosi di questa malattia. Questi farmaci sono somministrabili per via orale, hanno la capacità di colpire in modo selettivo le cellule tumorali renali, preservando quelle sane, riducendo quindi la tossicità per il paziente. Nei casi in cui il cancro sia diffuso ad altri organi, l’oncologo elabora un piano terapeutico personalizzato. Le opzioni terapeutiche prevedono il trattamento chirurgico, la radioterapia, la terapia medica con farmaci biologici, mirati a bloccare la crescita tumorale.
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