L'Urinocoltura: cos'è e quando è indicata
L'Urinocoltura è un esame finalizzato alla ricerca di particolari agenti patogeni riscontrabili nelle urine. È indicata in caso di sospetta infezione delle vie urinarie, come accade nel caso di cistiti, poiché consente di evidenziare gli eventuali microrganismi implicati nel processo patologico, di individuare la carica batterica mediante la conta delle colonie, così da valutare anche l’indice di gravità dell’infezione.
Quando è necessaria una Urinocoltura
Scopo primario nella prescrizione di una urinocoltura è diagnostico e, se eseguita in associazione all'antibiogramma, risulta di estrema utilità per scegliere il farmaco più idoneo all'eradicazione del patogeno in causa.
Normalmente, le urine sono sterili: soltanto una flora batterica con poche colonie colonizza la parte terminale dell'uretra maschile; mentre è usualmente assente in quella femminile, vista la sua brevità. Nonostante ciò, le infezioni delle vie urinarie (IVU) rappresentano una affezione di frequente riscontro nella pratica clinica.
L'infezione il più delle volte proviene da altri organi: ad esempio, nelle donne può propagarsi dalla vagina o dalla zona anale, dal colon per retro migrazione; negli uomini può provenire dalla prostata, per una concomitante infiammatoria della stessa.
Nei casi sintomatici, l'urinocoltura è finalizzata alla ricerca di microrganismi di tutto il tratto dell'apparato genitale ossia dal rene all’uretra parte terminale.
L'urinocoltura viene richiesta in caso si sospetti di un'infezione delle vie urinarie, responsabile di una sintomatologia urinaria specifica, come: il bisogno frequente di urinare, bruciore minzionale o per alcuni dei sintomi come sensazione di non avere svuotato del tutto la vescica, colorazione alterata delle urine, dolori pelvici.
Va considerato che i sintomi legati ad un alto livello di germi patogeni, presenti nelle urine, possono essere aspecifici e riferibili ad un gran numero di disturbi e patologie. Il parere di un medico specialista è quindi, assolutamente indicato per la corretta interpretazione dell'urinocoltura.
L’indicazione ad eseguire una urinocoltura può avvenire anche in un paziente asintomatico come quando in un precedente esame delle urine, vi siano segni di un infezione (nitriti positivi, aumento dei globuli bianchi nel sedimento urinario).
Nel caso di infezioni sostenute da batteri, l'urinocoltura permette di valutare, grazie ad un antibiogramma, la resistenza agli antibiotici. Diventa così possibile scegliere un antibiotico, il più adatto al caso, per erogare la cura più adatta a prevenire la diffusione di resistenze batteriche.
Modalità di raccolta delle Urine
Per eseguire una corretta urinocoltura bisogna attenersi ad alcune semplici regole:
- in primo luogo, sospendere eventuali terapie antibiotiche e antifungine nella settimana che precede l'esame;
- al mattino, prima di urinare, bisogna lavare le mani e i genitali esterni con acqua e detergente intimo, risciacquando abbondantemente;
- la consegna del campione deve avvenire raccogliendo le urine almeno dopo un’ora dall'ultima minzione;
- scartare il primo getto di urina, quindi aprire il contenitore sterile precedentemente ricevuto in laboratorio o in farmacia e riprendere ad urinare nel recipiente;
- consegnare il campione di urina in laboratorio al più presto o conservarlo a 4°C (in frigorifero) fino ad un massimo di 12 ore.
Più in generale, è importante non contaminare i bordi del contenitore con le mani o con i genitali, evitando di toccarne l'interno.
L'esame Colturale
Una volta raccolto, il campione di urina viene analizzato dal laboratorio, attraverso un esame colturale che consente l'isolamento e l'identificazione del patogeno, dandone inoltre la carica batterica utile per validare l'uso o meno di terapia antibiotica specifica.
Un'urinocoltura in cui vi sia una carica batterica che vada da 10.000 a 100.000 UFC/ml viene considerata dubbia e normalmente non si ha la necessità di ricorrere a terapie particolari. Quando sono presenti più di 100.000 UFC/ml., invece, costituisce una probabile spia di infezioni delle vie urinarie (IVU) acute o croniche.
I risultati dell'esame colturale, vanno sempre valutati da un medico specialista, unitamente ai risultati dell'analisi dell'urina completa. Il medico, in base alle risultanze, provvederà a formulare eventuali terapie di supporto e a completare l’iter diagnostico con eventuali ulteriori indagini batteriologiche: tamponi uretrali o vaginali; indagini di imaging, quali ecografia o cistoscopia.
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