Tumore della prostata Terapia

La terapia del tumore della prostata o carcinoma prostatico è assai complessa nella scelta strategica. Sono disponibili molti tipi di trattamento per il tumore della prostata, ciascuno dei quali presenta benefici ed effetti collaterali specifici. Solo un’attenta analisi delle caratteristiche del paziente (età, aspettativa di vita eccetera) e della malattia (basso, intermedio o alto rischio) permetterà allo specialista urologo di consigliare la strategia più adatta e personalizzata e di concordare la terapia anche in base alle preferenze di chi si deve sottoporre alle cure.

In alcuni casi, soprattutto per pazienti anziani o con altre malattie gravi, o nel caso di tumori di piccole dimensioni e con basso rischio (micro focolaio in biopsia basso Gleason score), si può scegliere di non attuare nessun tipo di terapia e “aspettare”: è quello che gli anglosassoni chiamano watchful waiting, una “vigile attesa”, che non prevede trattamenti, ma solo controlli abbastanza frequenti (PSA, esame rettale, biopsia); questi infatti permettono di controllare l’evoluzione della malattia e verificare eventuali cambiamenti che meritano un intervento.

Solo in caso di progressione si attiverà un protocollo terapeutico idoneo.

tumore della prostata terapia o Prostatectomia

Quando si parla di terapia del tumore alla prostata, con particolare riferimento alla terapia attiva, la scelta spesso ricade sulla chirurgia radicale. La prostatectomia radicale – la rimozione dell’intera ghiandola prostatica e dei linfonodi della regione vicina al tumore – viene considerata un intervento curativo, se la malattia risulta confinata nella prostata. Grazie ai notevoli miglioramenti degli strumenti chirurgici, oggi l’intervento di rimozione della prostata può essere effettuato in modo classico (prostatectomia radicale retro pubica aperta), per via laparoscopica, o attraverso laparoscopia robot-assistita.

In Italia i robot adatti a praticare l’intervento sono sempre più diffusi su tutto il territorio nazionale, anche se studi recenti hanno dimostrato che gli esiti dell’intervento robotico e di quello classico si equivalgono nel tempo: non c’è quindi una reale indicazione a eseguire l’intervento tramite robot. Mentre un reale innegabile vantaggio della chirurgia robotica si ha nella chirurgia renale conservativa. Per i tumori in stadi avanzati, il bisturi da solo spesso non riesce a curare la malattia e vi è quindi la necessità di associare trattamenti come la radioterapia o la ormonoterapia.

Per la cura della neoplasia prostatica, nei trattamenti considerati standard, è stato dimostrato che anche la radioterapia a fasci esterni è efficace nei tumori di basso rischio, con risultati simili a quelli della prostatectomia radicale.

Un’altra tecnica radioterapica che sembra offrire risultati simili alle precedenti nelle malattie di basso rischio è la brachiterapia, che consiste nell’inserire nella prostata piccoli “semi” che rilasciano radiazioni. Quando il tumore della prostata si trova in stadio metastatico, a differenza di quanto accade in altri tumori, la chemioterapia non è il trattamento di prima scelta e si preferisce invece la terapia ormonale. Questa ha lo scopo di ridurre il livello di testosterone – ormone maschile che stimola la crescita delle cellule del tumore della prostata – ma porta con sé effetti collaterali come calo o annullamento del desiderio sessuale, impotenza, vampate, aumento di peso, osteoporosi, perdita di massa muscolare e stanchezza.

Nella fattispecie, la crioterapia è una terapia locale che utilizza temperature estremamente fredde per distruggere le cellule tumorali attraverso l'eliminazione del tessuto anomalo o malato, compreso il cancro. Il freddo viene somministrato al tessuto attraverso un catetere inserito nel corpo o posizionato sulla pelle.

L'HIFU, o ultrasuoni focalizzati ad alta intensità (High-Intensity Focused Ultrasound), è un'altra terapia locale non invasiva che utilizza onde ultrasoniche ad alta frequenza per scaldare e distruggere le cellule cancerose. Questo metodo può essere un'alternativa alla chirurgia, alla radioterapia o alla chemioterapia, a seconda delle condizioni del paziente e del tipo di cancro.

Tra le terapie del tumore della prostata, sia la crioterapia che l'HIFU presentano il potenziale per essere efficaci nel trattamento di alcuni tipi di cancro, ma il loro utilizzo è ancora in fase di valutazione clinica. Fattori quali la dimensione e la posizione del tumore, nonché lo stato di salute generale del paziente, influenzeranno se queste terapie siano opzioni appropriate. È fondamentale consultare un medico specialista per discutere i potenziali benefici e rischi di questi trattamenti e determinare il corso migliore per ogni paziente.

 

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